Storia

La tradizione tessile in Calabria è molto antica. L'arte di intrecciare orditi e trame risale probabilmente al periodo della cultura Enotria XV sec. a.C. Pesi da telaio enotri provenienti dalla "Casa delle Tessitrici" sono stati ritrovati in recenti scavi in località  Timpone della Motta nella piana di Sibari.
La tradizione prosegue fino ai nostri giorni arricchendosi, nel corso dei secoli, di molteplici influenze culturali. Influenze che derivano dalle numerose migrazioni e dominazioni che la Calabria ha conosciuto nel corso dei millenni. Fondamentali per quanto attiene all'arte tessile da un punto di vista sia tecnico che decorativo sono gli incontri con le culture araba e bizantina.
Tre sono le tecniche adottate nella tessitura tradizionale.
La prima, la tessitura a licci, composta da quasi sempre quattro, eccezionalmente cinque licci. I licci sono le parti del telaio che servono al movimento dei fili di ordito costituiti da maglie nel cui occhielli passano i fili. Con questa tecnica si intessono armature semplici come tela, saie, spine, occhiuzzi ecc., e questo tipo di tessuto viene utilizzato per la realizzazione di asciugamani, lenzuola, biancheria per la casa in genere, o "tessuti ad opera" a due trame, in cui i motivi decorativi geometrici derivano dall'evoluzione dei fili di trama colorata. Questi intrecci, che si ottengono da particolari rimettaggi, e dalla sequenza della pedalatura, vengono chiamati tradizionalmente tessuti "alli piadi" (ai piedi) o "culli piadi" (con i piedi), proprio perchè il movimento dei licci che genera il disegno si ottiene attraverso l'uso dei pedali del telaio. Molti sono i disegni realizzati con questa tecnica. I più diffusi hanno nomi particolari come Rosa e Spagna, Rosa Spampinata, Rota e u carru, Pinna e Pavone, ecc., altri sono il frutto delle molteplici combinazioni che questi rimettaggi consentono.
La seconda tecnica, più complessa e laboriosa della prima, è la tessitura detta "Trappigna". Questa tecnica veniva utilizzata soprattutto per la realizzazione di coperte nuziali ed arazzi. Si tratta di un tessuto broccato spolinato: su un tessuto di fondo, quasi sempre a tela, si inseriscono una serie di trame supplementari che formano il disegno. Queste trame servono solo alla composizione del disegno stesso, seguendo autonomamente la sua evoluzione senza fare la spola da cimossa a cimossa. E' con questa tecnica che sono stati prodotti i pezzi più belli della tradizione tessile calabrese. I motivi decorativi sono numerosi e in molti di questi non è difficile intuire le provenienze araba e bizantina (vedi galleria fotografica).
La terza tecnica detta tessitura "œa Pizzulune" permette di realizzare tessuti a rilievo simili al velluto riccio. La differenza rispetto al velluto classico sta nel fatto che mentre nel velluto, il riccio si ottiene sollevando con l'ausilio di un ferro un secondo ordito, chiamato ordito di pelo, nel tessuto a pizzulune il riccio si forma avvolgendo sul ferro una seconda trama. Questa seconda trama è generalmente di lana anche se per le coperte più preziose si usava la seta.


Progetto di recupero degli antichi disegni

La nostra azienda da tempo è impegnata nella ricerca dei preziosi manufatti della tessitura al fine di recuperare tutti i disegni e i motivi decorativi caratteristici della tradizione calabrese. Tale iniziativa si rende necessaria in quanto l'arte tessile è stata per lungo periodo esclusiva conoscenza e competenza delle artigiane-casalinghe che imparavano le tecniche dalle proprie madri o parenti e a loro volta le tramandavano alle proprie figlie. Anche i modelli decorativi "nziambri" erano conservati gelosamente e condivisi parsimoniosamente. Nel tempo il mestiere delle tessitrici è stato sempre meno tramandato: la difficoltà  del lavoro e i tempi impiegati non hanno consentito il ricambio generazionale che in passato è stato garanzia della conservazione di questa arte. Procedere dunque alla catalogazione dei disegni tradizionali rappresenta una fase necessaria che ci permette di conservare e tutelare conoscenze ed esperienze che rischiano di essere perdute. Nello specifico il nostro obiettivo consiste in primo luogo nella ricerca di tessuti antichi e successivamente nella loro catalogazione. Una seconda fase prevede il rilievo tecnico dei vari esemplari e la loro riproduzione. Per il rilievo viene utilizzata la carta tecnica e un software specifico per la tessitura che ci consente di registrare i disegni in formato cartaceo ed elettronico. In questa maniera la memoria storico artistica viene fissata in maniera stabile. Per arrivare alla riproduzione dei tessuti reperiti e catalogati, dopo una serie di studi per una fedele ricostruzione degli manufatti originali, è stato realizzato un telaio manuale sormontato da una macchina jacquard a cartoni forati anch'essa manuale.